Sulla laicità

Non sapevo della delibera del Consiglio Comunale  dello scorso 25 febbraio che approva i principi espressi dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo a riguardo dei simboli religiosi nei luoghi pubblici ed in particolare nelle aule scolastiche. Non lo sapevo e ho scoperto che si è mossa addirirttura Mamma Rai con la sua "Vita in Diretta" per affrontare, sicuramente male, un tema senza dubbio delicatissimo. Intanto mi sembra importante che il tema sia entrato in Consiglio Comunale e che il voto sia stato trasversale, dimostrando quanto la questione sia personale e non vincolabile a "ordini di partito".  Credo inoltre che ci sarebbe da riflettere anche sui significati molteplici di questo voto, che riguardano anche gli assetti del Consiglio Comunale e della stessa maggioranza che ha messo in luce una diversità al proprio interno che spero venga considerata una ricchezza culturale e non una spaccatura ideologica. Il Pd si è diviso tra chi ha votato sì (5 consiglieri), chi no (4, tra cui il sindaco) e chi non c'era (2 consiglieri). Importante la divisione dei gruppi perché mostra che nella maggioranza non c'è pensiero unico su questi temi e perché, in qualche modo, manda in frantumi l'immagine di un Pd prepotentemente rivolto verso il mondo cattolico, nel bene e nel male, che la vittoria di Izzo e della sua squadra aveva proiettato nel paese e in molti di noi. Il fatto che il sindaco sia andato in minoranza non significa che la sua maggioranza lo abbia sfiduciato, ma che questa riesce ad andare oltre ai suoi legami politici sui temi etici e di fondo. Significa però anche che non tutto è coeso e immodificabile come si diceva durante le elezioni. L'esempio è la firma di Lorenzo Petti insieme a quella dei consiglieri di Sinistre per Vicchio sul documento che parla della votazione sulla mozione. Fa sorridere questa cosa infatti se si pensa a come il consigliere comunale democratico (?) si rivolgeva in campagna elettorale proprio a membri e sostenitori della stessa lista, ma si sa che in campagna elettorale si dice di tutto e di più per poi far finta di niente. L'altro aspetto che mi ha colpito della faccenda è stata l'assenza al voto dei due consiglieri del grupppo di Vicchio per le libertà. Proprio loro che mi sarei aspettato lottassero contro il provvedimento per difendere quel credo cattolico che almeno a parole hanno sempre dichiarato come centrale nella loro vita. Forse erano impegnati o forse avevano paura di votare col sindaco venendo accusati di "inciucio", o forse dovevano semplicemente farsi gli affari propri. Certo non ci hanno fatto una bella figura. Chiudo raccontando il disagio che provo a girare per Vicchio sentendo molti anziani e non che continuano a ripetere che loro non vogliono diventare musulmani. Fermiamo questa ennesima ondata di ignoranza razzista. Prima che lei fermi noi definitivamente.

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Commenti

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<p><span style="visibility: visible;"><span style="visibility: visible;">Sul</span></span>la posizione di Lorenzo Petti non credo sia giusto fare ironie. Lorenzo ha partecipato alla discussione in modo costruttivo proponendo emendamenti accolti all'Ordine del giorno e ha firmato il comunicato stampa. In questo vedo un atteggiamento positivo, come nel voto dei consiglieri di maggioranza, che dimostra un fatto: Vicchio &egrave; una delle poche realt&agrave; dove la sinistra, nel rispettio dei ruoli (SpV opposizione PD maggioranza) dialoga in modo costruttivo. Non &egrave; il primo caso: c'&egrave; stato l'importantissimo OdG sull'acqua presentato dal PD e votato dalle Sinistre; c'&egrave; stato quello sui trasporti pubblici, ci sono stati altri atti. Certo non mancano i motivi di dissenso e le posizioni diverse, ma questo voto ha dimostrato che in Consiglio Comunale a Vicchio &egrave; possibile un terreno di confronto e incontro proprio per l'atteggiamento costruttivo dei consiglieri che lo compongono, Lorenzo Petti tra questi.</p> <p>Sulle posizioni della PdL c'&egrave; poco da dire. L'atteggiamento strumentale e mistificatorio sul ricorso alla sentenza europea degli esponenti regionali si commenta da solo.</p> <p>Sulla richiesta del PdL di dimissioni al Sindaco, siamo al ridicolo. Ricordiamoci che il PdL &egrave; quel partito che a tutti i livelli non fa mai dimettere i propri esponenti a fronte di nulla e magari applaude in Parlamento l'intervento di uno eletto con i voti della 'ndrangheta.<br /> Adesso Izzo dovrebbe dimettersi, perch&egrave;? Leggo che&nbsp; non controllerebbe il consiglio comunale. Capisco che a destra siano abituati a &quot;controllare&quot; le istituzioni e blindare i voti a colpi di fiducia, ma i partiti democratici su molte questioni lasciano libert&agrave; di voto, come hanno messo in evidenza in Consiglio il capogruppo Lazzerini e il Sindaco stesso.<br /> Datevi pace, abbiamo concetti diversi di democrazia.</p> <p>Nello specifico ripercorriamo i fatti:<br /> l'OdG &egrave; stato presentato con l'anticipo normale di tutti i documenti, il che permette la valutazione da parte di tutti i consiglieri.<br /> Nonostante questo i consiglieri PdL non erano presenti in aula, evidentemente presi da altri impegni pi&ugrave; importanti.<br /> Dopo il voto non hanno espresso nessuna posizione, se non quando la notizia &egrave; arrivata su giornali e televisioni. <br /> Un po' poco per chi dichiara il crocifisso una presenza vitale...</p> <p>Ultima considerazione su una dichiarazione fatta in piazza e andata in onda alla &quot;Vita in diretta&quot;. E' stato detto: &quot;<em>sul crocifisso a scuola non possono decidere 4 o 5 persone ma devono sentire i genitori</em>&quot;<br /> Allora: quelle persone (che sono pi&ugrave; di 4 o 5) sono Consiglieri comunali e sono stati democraticamente eletti. In un sistema fatto di regole esercitano la loro funzione rappresentativa in un organo istituzionale chiamato ad esprimersi e deliberare sulla base di Costituzione, Diritto Amministratico, Codice Civile, Statututo Comunale ecc <br /> Quei consiglieri, tutti (maggioranza e opposizione), lo fanno al meglio delle proprie possibilit&agrave;, direi oltretutto a titolo gratuito.<br /> Capisco che guardando il Grande Fratello si &egrave; portati a pensare che si possa decidere con il televoto su tutto o che si possa ragionare con &quot;la pancia&quot; dei sondaggi (se convengono). In barba a regole, leggi e norme. Succede, come Formigoni che si candida per la 4&deg; volta alla faccia della legge non lo permette, appunto dicendo la gente lo vuole.<br /> Altrove si fa, in Consiglio comunale a Vicchio non succede, si rispettano le regole.<br /> I cittadini tra 4 anni saranno liberi di decidere se ridare fiducia a quei consiglieri o meno. In una democrazia rappresentativa funziona cos&igrave;.</p>

<p><span style="font-family: Arial">Sui giornali di oggi leggo le dichiarazioni di Don Giuliano. Poco avvezzo ad accettare, come la Chiesa in genere, le sentenze che non ossequino il potere temporale di Santa Madre Chiesa, definisce la sentenza della Corte europea strumentale e demagogica.<br /> <br /> Dico a don Giuliano che il numero di famiglie che ricevono la benedizione o quello che manda figli a catechismo non rappresenta nulla nella discussione che si sta facendo. Si parla appunto di scelte personali, mentre la discussione &egrave; sui simboli religiosi nei luoghi pubbli e istituzioni. Altro appunto.<br /> Cosa debbano o non debbano&nbsp;discutere i consiglieri comunali caro don Giuliano non sta a lei dirlo. Il suo sindaco ha una maggioranza che gli permette di portare con impegno, onest&agrave;, dedizione morale e materiale in consiglio tutte le problematiche che lei propone. Se non lo fa si rivolga a lui e lo solleciti a farlo piuttosto che agitare ridicoli spauracchi di anticristianit&agrave; dei consiglieri comunali, peraltro della maggioranza che sostiene il sindaco!</span></p> <p><span style="font-family: Arial">Continui caro don Giuliano ad operare socialmente in nome del Crocifisso, ma lasci che le istituzioni operino in nome della Costituzione della Repubblica Italiana.</span></p>

<p>quindi per questo prete votare un atto che afferma nei fatti che lo Stato e le istituzioni sono laiche vuole dire &quot;mortificare l&rsquo;impegno, l&rsquo;onest&agrave;, la dedizione morale e materiale del primo cittadino, Roberto Izzo, conosciuto per il suo impegno cristiano&quot;</p> <p>&nbsp;domando allora a don Landini:&nbsp;<br /> &nbsp;&quot;<em>l&rsquo;impegno, l&rsquo;onest&agrave;, la dedizione morale e materiale del primo cittadino, Roberto Izzo, conosciuto per il suo impegno cristiano</em>&quot; non &egrave; demagogico e strumentale visto che lavora in una azienda&nbsp;che costruisce armi, che servono solo e soltanto a uccidere? &egrave; cristiano? oppure va cristianamente bene perch&egrave; quelle armi vengono usate in paesi arabi?&nbsp;</p>

crocifisso...noncrocifisso, simboli religiosi, non simboli religiosi.... Don Camillo e Beppone.... roba di quranta anni fa. Oggi i problemi sono altri: il berlusconisco, per esempio,frutto dell'ignoranza che imperversa nel nostro paese e di cui secondo me é una manifestazione anche tutta questa storia vicchiese...La Rai a Vicchio: ragazzi.. è la strategia del berlusca: mantenere in vita il fantasma del comunismo anti-religioso di Beppone etc...etc... ma c'è gente che non arriva alla fin del mese in Italia!!!!! Gente che compra compra e compra anche se non ha un soldo perché apparire è più importante e non si può rinunciare a nulla....le differenze economiche non si vedono più: il figlio dell'operaio, anzi, molto spesso si veste di marca, nessuno si fa mancare nulla e molti vivono al di sopra delle proprie possibilità indebitandosi...e tutto questo per pura IGNORANZA, nel senso etimologico.... manca la cultura in Italia, quella vera, quella fatta di consapevolezza, di cittadinanza, di senso di appartenenza... Bisogna parlare di problemi veri: la SCUOLA, l'EDUCAZIONE, le PARI OPPORTUNITA', PARI OPPORTUNITA' per consentire una mobilità sociale che ancora non esiste..... molti oggi fortunatamente possono fare l'università, ma ..... che livello mediocre offre il nostro sistema formativo!!!! RIVOLUZIONE, altro che Don Camillo e Beppone!!!! Rivoluzione culturale, o se volete...Risveglio della coscienza, non di quella di classe, nè di quella religiosa: solo di quella umana e del cittadino. Porca miseria...che ci vuole tanto???? Riappropriarsi del proprio Paese tornando a sentirsi CITTADINI. Altro che Don Camillo e Beppone!!! Cose serie, per favore! E io che vivo lontano ve lo dico: da qui tutto appare diverso....prende colori e dimensioni diversi... dividersi su queste discussioni inutili fa solo bene al berlusconismo. Torniamo ad essere!!! E andiamo a stanare quelli che purtroppo sono rimasti lontani dalla politica, parliamo coi nostri amici, quelli che sembrano indifferenti alla politica, con i nostri vicini, che solo coltivano il proprio giardino... con tutti coloro che non si vedono. UN ABBRACCIO A TUTTI I VICCHIESI, cattolici e non. Martina.

<p>&nbsp;naturalmente martina ha ragione, ci sono molti problemi in italia, anche in numero maggiore rispetto a &nbsp;quelli che lei elenca.</p> <p>per&ograve; anche quello dei laicit&agrave;-con l'invadenza, non solo simbolica, ma vera e reale, delle gerarchie cattoliche che abbiamo in italia-&egrave; un problema vero &nbsp;, anche rivisitando tutta la storia d'Italia.</p> <p>banalizzare con la vecchia battuta &quot; peppone e don camillo&quot; non serve, &egrave; solo una battuta: e infatti , non banalizzando, se ne parla in tutta europa di simboli e convivenza civile fra varie religioni e fra credenti e non credenti: se ne occupa la carta dei diritti umani(carta straccia?)</p> <p>e infatti, venendo a noi, &nbsp;in paese se n'&egrave; parlato e se ne parla tanto..vuol dire che questi argomenti toccano qualcosa d'importante.</p> <p>insomma, la laicit&agrave; sancita dalla nostra costituzione,principio &nbsp;importante in un mondo complesso,per me &egrave; un tema importante; fermo restando che ce ne sono altri:ma perch&egrave; censurarlo, banalizzandolo, dichiarandolo &quot;discussione inutile&quot;?</p> <p>che c'entra il berlusconismo?</p> <p>rimani nel merito: cosa pensi a proposito di laicit&agrave;? di chiesa cattolica e societ&agrave; italiana?</p> <p>banalizzare non serve.</p> <p>ragioniamo di tutto (noi di SPV lo facciamo) dalle buche alla costituzione: perch&egrave; censurare appena si tocca la chiesa cattolica?</p> <p>un saluto</p> <p>bruno confortini&nbsp;</p>

Ha ragione, Bruno, sono assolutamente d'accordo con lei: parliamo di laicità, ce n'è bisogno vista la nostra storia e la nostra geografia (Il Vaticano...).Quello che volevo esprimere si riferiva piuttosto alla maniera di vivere certi avvenimenti. Credo che spesso gli accadimenti importanti, anche nella politica locale, divengano purtroppo materiale su cui costruire le proprie tesi pro o contro qualcuno, infangare con una certa faciloneria questo o quello, trasformando il dialogo in partita da vincere o perdere. Il dialogo èpuo' essere anche occasione di confronto, la molla che snoda il processo di apprendimento, tant'è che veniva utilizzato dai filosofi antichi per "educare" e.... dico "educare" nel senso davvero di "condurre fuori", fuori dall'ignoranza. Come per esempio adesso lei mi fa notare che è bene parlare di laicità.... grazie, perché ha illuminato una parte del discorso che io avevo lasciato nel buio. Grazie perché mi fa rilfettere sulle mille sfaccettature di un discorso. Per citare(come fece Pasolini a suo modo) una fonte eminente "Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio". Dico solo: aiutiamoci insieme ad uscire dal buio. L'ignoranza è la vera nemica. Un saluto e ancora grazie per lo scambio.

<p>Dato che oggi si sprecano le prese di posizione sul voto di Vicchio del 25 febbraio e dato che da destra vengono detti sfondoni di ogni tipo, al punto di citare don Milani, ovviamente a sproposito!, vale la pena ricordare a questa massa di ignoranti che prima di fare citazioni &egrave; bene studiare.</p> <p>Nel 1948 don Lorenzo, cappellano a San Donato a Calenzano, inizia la scuola serale per operai e contadini, leva il crocifisso dal luogo dove insegna. E' un gesto che fa andare su tutte le furie i benpensanti. Si sa come and&ograve; a finire: spedito in esilio a Barbiana<br /> Nel 1953 nel 1&deg; giorno di scuola popolare, don Milani, tolse il crocifisso dalla parete della sala parrocchiale &ldquo;perch&eacute; non doveva esserci neppure un simbolo che facesse pensare che quella fosse una scuola confessionale&rdquo;, spiegando: &ldquo;se uno mi vede eliminare un crocifisso non mi dar&agrave; dell&rsquo;eretico, ma si porr&agrave; piuttosto la domanda affettuosa del come questo atto debba essere cattolicissimamente interpretato perch&eacute; da un cattolico &egrave; posto&rdquo; (Lett. 20-5-1953 a A. Parigi).</p> <p>Avete tanto a cuore don Milani e fate la riforma Gelmini? Ma un minimo di decenza mai?????</p>

<p>&nbsp;</p> <p>Scusate la brevit&agrave;</p> <p>Posto un piccolo contributo, in termini di idee, di Vito Macuso, per spiegare che il crocifisso non &egrave; solo un simbolo religioso.</p> <p>http://www.vitomancuso.it/stampa/2009/Sul%20crocifisso%205.11.09.pdf</p> <p>Per Leonardo e sul &quot;razzismo&quot; di chi non vuole diventare musulmano: tenere alla propria identit&agrave; culturale e religiosa non significa essere razzisti. Anch'io a diventare musulmano o ateo non ci tengo per nulla.</p> <p>Chiudo con una battuta dello stesso Mancuso: </p> <p>&quot;Il diritto non pu&ograve; affermarsi astrattamente<br /> ignorando i contesti e le tradizioni dei<br /> popoli. Se lo fa, non &egrave; giustizia.&quot;</p>

<p>&nbsp;</p> <div>Troverei molto divertente tutta questa faccenda del crocifisso in classe&nbsp;se non fosse il frutto di una grande ignoranza; si passa da quelli che &ldquo;non se ne erano accorti se no &hellip;&hellip;&hellip; a quelli che non sanno ( appunto) che la scuola di Don Milani era una scuola privata.</div> <div>Sono oltre trent&rsquo;anni che insegno nella scuola secondaria di primo grado (come si dice ora), la maggior parte dei quali nella scuola Media di Vicchio e ricordo molto bene tutta la discussione nata dopo la revisione del Concordato fra la S<u>anta S</u>ede e il Governo Italiano (Governo Craxi , met&agrave; anni 80) che trasformava l&rsquo;insegnamento della religione Cattolica in facoltativo e introduceva l&rsquo;insegnamento di materia alternativa per coloro che non volevano avvalersi dell&rsquo;insegnamento della religione Cattolica.&nbsp;Anche nella nostra scuola la discussione fu molto approfondita come&nbsp;ricorderanno come me coloro che facevano allora parte del consiglio d&rsquo;Istituto, del collegio dei Docenti e del comitato dei Genitori e la decisione di rimuovere i crocefissi dalle aule della scuola fu presa non certo in spregio della religione cattolica ma semmai per enorme rispetto di tutti gli alunni e delle loro famiglie dando loro un messaggio inequivocabile : &ldquo;noi scuola pubblica accogliamo tutti, ma proprio tutti e non ci interessa un piffero sapere che religione professino&rdquo;. E di questo ne era fermamente convinto proprio il collega di religione, forse pi&ugrave; di molti altri . Io non far&ograve; qui il nome di nessuno ma ci scommetto che moltissimi hanno capito .</div> <div>L&rsquo;approvazione dal parte della maggioranza del consiglio comunale del famoso ordine del giorno presentato da Sinistre per Vicchio dovrebbe, a parer mio, essere motivo di orgoglio e non di imbarazzo perch&eacute; di fronte ad un governo protervo e arrogante che ci vuole imporre come morire, come riprodursi e quale religione professare da veri Talebani , noi nel nostro piccolo abbiamo deciso di non passare sotto silenzio questa ulteriore manovra di depotenziare la nostra Costituzione e io ne faccio motivo di vanto che da un paesino come Vicchio si sia data a tutti una lezione di civilt&agrave;; per la verit&agrave; non sarebbe neanche la prima volta.&nbsp;</div> <div>Propongo che il consiglio comunale di Vicchio approvi un ordine del giorno contro i letali tagli alla scuola pubblica che in questo modo, togliendo ore di lezione e diminuendo insegnanti, di fatto rende molto difficile garantire un&rsquo;istruzione e formazione competente a cui ogni cittadino ha diritto.</div> <div>&nbsp;</div> <div>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Vilma Chillari</div>

<p>Non vedo come togliere il crocifisso per affermare la laicit&agrave; dello Stato abbia come conseeguenza il diventare musulmani. Mi sembrano quei ragionamenti qualunquisti e terribilmente sensa logica come quello che lega l'uso di droghe leggere al passaggio alle droghe pesanti. E vorrei ricordare che l'ordinanza era della Corte d'Europa non della Spectre Islamica...</p>

<p>&nbsp;</p> <p>In effetti togliere il crocifisso non significa diventare musulmani. E io non mi sogno nemmeno di pensarlo.</p> <p>Ma io sto a quanto hai testimoniato: &quot;...disagio che provo a girare per Vicchio sentendo molti anziani e non che continuano a ripetere che loro non vogliono diventare musulmani&quot;. Mi pare evidente che anche queste persone hanno manifestato un disagio: il timore di perdere la propria identit&agrave;, che vedono (pu&ograve; piacere o meno, ma &egrave; cos&igrave;) riflessa in quel simbolo. Questo non &egrave; razzismo, senn&ograve; davvero ti fermi al dito invece di voler vedere la luna.</p> <p>Non credo sia cos&igrave;. Forse solo non c'eravamo capiti.</p>

<p>Caro Luca,<br /> forse eri di fretta, perch&eacute; non voglio credere che hai letto con tanta superficialit&agrave; le considerazioni di Leonardo sulle risposte razziste riferite ai mussulmani.<br /> Tenere alla propria identit&agrave; &egrave; una cosa, andare dicendo che si vuole levare il crocifisso per mettere Maometto (tra l'altro vietato dal Corano!) e che &quot;vengono a fare i padroni a casa nostra&quot; &egrave; un'altra cosa. Su questo siamo di sicuro d'accordo.</p> <p>Sul contributo che proponi di Mancuso invece no. Gi&agrave; il titolo: tutte le religioni non solo il cristianesimo, si rivolgono a tutta l'umanit&agrave;. Ma fare una discussione sul simbolismo del crocifisso ci porterebbe a qualcosa? Si potrebbero allora ricordare i crocifissi del Ku Klux Klan, della Santa Inquisizione, dei Conquistadores, il Gott Mit Uns delle SS naziste, la croce degli Ustascia Croati, i falangisti cristiani del libano...<br /> Tutti rappresentati dalla croce. Eppure io che non sono cristiana, troverei queste argomentazioni completamente sbagliate e frutto di una interpretazione distorta di quel simbolo.</p> <p>Ma Luca, non stiamo parlando di questo. Stiamo parlando del fatto che i luoghi pubblici istituzionali devono essere neutrali e neutri davanti ai cittadini. Di questo si parla, non del valore della croce. Portare il discorso sul cristianesimo serve solo ad alimentare fondamentalismi.&nbsp;</p>

<p>Non siamo d'accordo, &egrave; evidente. Perch&eacute; &egrave; proprio del valore della croce che stiamo parlando. Non della croce come simbolo confessionale, ma come simbolo di una cultura di un popolo.</p> <p>Prima di parlare di diritto, per quanto fallaci, proviamo a parlare di giustizia, nel senso della battuta finale di Mancuso.</p> <p>Ogni simbolo subisce abusi, e quanto pi&ugrave; &egrave; importante tanto pi&ugrave; &egrave; colpito, distorto, svuotato, schernito.</p> <p>Anche la religione fa parte della identit&agrave; di un popolo, che fonda le sue istituzioni non su culture marziane, ma su quello che &egrave; la sua storia, di cui la dimensione religiosa &egrave; parte integrante. Va da s&eacute; che l'essere italiano non significa essere cristiano, ma non si pu&ograve; misconoscere che il cristianesimo ha direttamente o indirettamente costruito la maggior parte dei mattoni dei valori positivi delle culture europee, compresa la nostra. Quei valori poi si sono riversati, insieme ad altri, nelle nostre costituzioni.</p> <p>Non si tratta di far proselitismi, e neppure religone. Si tratta di apprezzare i simboli positivi in cui si riconoscono storicamente gli italiani. Se la domanda &egrave;: vogliamo affermare una religione di stato, imporre un sigillo a tutti gli italiani? La mia risposta &egrave;: no, non sia mai pi&ugrave;. Ma se la domanda &egrave;: ha un significato per le istituzioni quel crocifisso? La mia risposta sar&agrave;: finch&eacute; lo stato agir&agrave; &quot;in nome del popolo italiano&quot;, e quel popolo riconoscer&agrave; in quel simbolo cos&igrave; tanti valori positivi nei quali si identifica, s&igrave;, &egrave; bene che rimanga. E di questo, a mio parere, non &egrave; ragionevole se ne offenda nessuno. </p> <p>Non &egrave; bene fare il deserto, il vuoto dei simboli, pensare ad istituzioni autoreferenziali di uno stato che s'illude di bastare a se stesso. Non &egrave; neutralit&agrave;, &egrave; soltanto vuoto e miseria.</p>

<p><strong>ESODO&nbsp;20,2-17 Dieci Comandamenti</strong></p> <p><em>Io sono il Signore, tuo Dio,non avrai altri dei all'infuori di me.<br /> <br /> <strong>Non ti farai idolo n&eacute; immagine alcuna</strong> di ci&ograve; che &egrave; lass&ugrave; nel cielo n&eacute; di ci&ograve; che &egrave; quaggi&ugrave; sulla terra, n&eacute; di ci&ograve; che &egrave; nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai</em></p> <p><strong>DEUTERONOMIO&nbsp;5,6-21 Dieci Comandamenti</strong></p> <p><em>Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.<br /> <br /> Non avere altri d&egrave;i di fronte a me.<br /> <br /> <strong>Non ti farai idolo n&eacute; immagine alcuna</strong> di ci&ograve; che &egrave; lass&ugrave; in cielo, n&eacute; di ci&ograve; che &egrave; quaggi&ugrave; sulla terra, n&eacute; di ci&ograve; che &egrave; nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai</em></p> <p>Poi &quot;MISTERIOSAMENTE&quot; a catechismo ci insegnano dei comandamenti diversi, nei quali &egrave; sparito il divieto di fare idoli e di adorarli e per farli tornare Dieci hanno diviso l'ultimo</p> <p>&quot;<em>Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare sua moglie, n&eacute; il suo schiavo, n&eacute; la sua schiava, n&eacute; il suo bue, n&eacute; il suo asino, n&eacute; alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.&quot;</em></p> <p>nei due che conosciamo come il nono e il decimo.</p> <p>Ci sarebbe da meditare su questo, secondo me.</p> <p>E ancora nei libri di Storia leggo che il crocefisso nelle scuole fui introdotto dalla Legge Casati , un Regio Decreto del 1859 (prima dell'unit&agrave; d'Italia) successivamente un altro governo, pi&ugrave; filo-massonico lo tosle, sempre per decreto, finch&egrave; il Regime Fascista non ce lo rimise.</p> <p>Oggi &egrave; esposto in virt&ugrave; di queste Leggi:</p> <p><u>Scuole Medie</u>, Regio Decreto n.965 del 1924 art. 118 &quot;Ogni istituto ha la bandiera nazionale; ogni aula, l'immagine del crocifisso e <strong>il ritratto del Re</strong>&quot;</p> <p><u>Scuole Elementari </u>R.D. n. 1297 del&nbsp;1928 &quot;Tabella degli arredi e del materiale occorrente<br /> nelle varie classi e dotazione della scuola.<br /> Prima classe.<br /> 1. Il crocifisso.<br /> 2. <strong>Il ritratto di S. M. il Re.</strong>&quot;</p> <p>E io mi chiedo: se la legge &egrave; vigente e viene applicata, perch&egrave; il ritratto del Re non c'&egrave;?</p> <p>Da Cristiano credente che ama tantissimo Don Milani e quanto ha fatto, oggi non posso che riconoscermi in queste parole di un altro Prete dei giorni nostri che stimo moltissimo, Don Paolo: <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/08/cattolici-seguite-esempio-di-don-milani.html">ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/08/cattolici-seguite-esempio-di-don-milani.html</a></p> <p>Provo infinita tristezza quando vedo la Religione in cui credo che usa il proprio potere per imporre per legge comportamenti che non &egrave; stata capace di trasmettere con l'esempio e con l'amore.</p>

<p>Ben debole sarebbe allora l'identit&agrave; Cristiana in questo paese, se per sopravvivere necessitasse di un simbolo (idolo?) imposto per legge, perch&egrave; in tal caso sarebbero forse altri i campi in cui impegnarsi con altrettanta forza e dovizia di mezzi per mantenere e far crescere l'identit&agrave;.</p> <p>Come gi&agrave; rammentato da Lucia, tante troppe volte simboli nati con uno scopo sono stati sfruttati come bandiere per conseguire il fine opposto, non solo con la Croce, basti pensare ad esempio alla svastica, antico simbolo di buon auspicio che veniva anche dipinto sulle porte delle case dove era nato un bambino o sulle statue e nei templi orientali, fin quando un partito non ne fece un simbolo.</p> <p>Rimango sconcertato da come la propaganda bieca e intollerante della TV attecchisca in menti insospettabili, e di come siano tante , forse troppe, le persone intorno a noi che rimbombate dalla TV si sono talmente dissociate dalla realt&agrave;, da temere di vedere orde di beduini abbeverare i cammelli in piazza san pietro.</p> <p>Accusano gli altri di intolleranza e poi invece di insegnargli con pazienza e amore cristiano la tolleranza, secondo i valori che professano, diventano essi stessi intolleranti....</p> <p>A queste menti intorpidite dalla propaganda vorrei dire: Sveglia! Il pericolo non &egrave; che diventiate musulmani, ma che diventiate intolleranti come alcuni di loro, e l'intolleranza non &egrave; un valore cristiano ( e nemmeno &nbsp;musulmano).</p> <p>&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p>

<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font face="Times New Roman" size="3">Ho apprezzato molto la votazione del Consiglio Comunale di Vicchio che ha approvato l&rsquo;ordine del giorno presentato da Sinistre per Vicchio nel quale in sostanza si &ldquo;&hellip; esprime la propria adesione ai principi di laicit&agrave; espressi dalla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell&rsquo;Uomo, in coerenza con i principi di laicit&agrave; espressi dalla nostra Costituzione&hellip;..&rdquo;</font></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font face="Times New Roman" size="3">Ho anche molto apprezzato che questo sia stato il risultato di un dibattito serrato, partecipato, sereno e aperto. </font></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font face="Times New Roman" size="3">Se anche il tutto si fosse fermato al voto in Consiglio Comunale ci&ograve; avrebbe gi&agrave; rappresentato un evento importante e di grande valore culturale e politico perlomeno per due buone ragioni: i nostri amministratori hanno, con quel dibattito e quel voto arricchito e rinnovato uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione e nello stesso tempo hanno cercato di contrastare la politica del governo Italiano che demagogicamente contrabbanda come difesa di principi e di filoni culturali delle consuetudini che poco o niente hanno a che fare con la cultura e tanto meno con i principi sui quali si basa la nostra Repubblica, ne con la fede. </font></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font face="Times New Roman" size="3">Il nostro Consiglio Comunale ha avuto, forse aiutato dalla concomitanza di nuovi fatti contingenti avvenuti a livello nazionale, anche il merito di innescare un importante dibattito fra i cittadini. In questi pochi giorni trascorsi da quel dibattito e quel voto ne abbiamo sentite e lette molte di cose, alcune anche a sproposito, ma non ci deve assolutamente preoccupare l&rsquo;animosit&agrave; e la &ldquo;ricchezza&rdquo; del confronto. Discutere e confrontarsi sui Valori e sui Principi &egrave; salutare, specie in questi tempi dove si tende a far prevalere la cosiddetta &ldquo;politica del fare&rdquo;. Il cittadino sovrano, n&eacute; tantomeno chi ha ruoli istituzionali non possono scindere la politica del fare dalla Politica, l&rsquo;una non &egrave; in alternativa all&rsquo;altra, n&eacute; l&rsquo;una pu&ograve; escludere l&rsquo;altra. </font></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font size="3"><font face="Times New Roman">Nel merito vorrei dire che la posizione assunta dal nostro Consiglio Comunale non dovrebbe suscitare scalpore ne scandalo per nessuno. A mio parere si tratta di un atto dovuto. Esattamente come se si fosse affermato che &ldquo;l&rsquo;Italia &egrave; una Repubblica fondata sul lavoro&hellip;&hellip;.&rdquo; Non credo che qualcuno si sarebbe scandalizzato, eccezion fatta Brunetta. Lo stato laico non pu&ograve; essere inteso come antagonista della fede e della religione. Lo stato &egrave; laico quando non mischia i doveri ed i servizi che ha nei confronti di tutti i cittadini con elementi specifici di fede, anche se abbracciata dalla maggioranza. D&rsquo;altra parte quella maggioranza, proprio perch&eacute; tale, dovrebbe agire con sensibilit&agrave; e senso di responsabilit&agrave; tali da non correre mai il rischio di essere prevaricante. Sostenere e mantenere lo stato laico significa avere e dare garanzia di equit&agrave;. <span style="mso-spacerun: yes">&nbsp;&nbsp;</span></font></font></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font face="Times New Roman" size="3">Non credo certo che un cattolico possa avere anche solo il dubbio che se negli edifici pubblici non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; il crocifisso, vengano meno i suoi doveri di credente ed il suo impegno per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze e il suo impegno per gli ultimi. Credo inoltre che sarebbe avvilente pensare che senza quel simbolo, di grandissimo significato e valore indiscusso, affisso negli uffici pubblici, nelle scuole, nei tribunali, il credente sarebbe meno rappresentato o che potrebbe avere dei problemi di identit&agrave; e di conseguenza rischiare l&rsquo;affievolirsi della propria fede. Non sarebbero facilmente credibili i timori di perdita di identit&agrave; dal momento che nel nostro paese come ho gi&agrave; detto i cattolici rappresentano la stragrande maggioranza. </font></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font face="Times New Roman" size="3">Di difficile comprensione e origine di sgomento sono a mio parere le rimostranze e gli &ldquo;anatemi&rdquo; lanciati dalla Chiesa ufficiale che in modo semplicistico accusa di spirito anticristiano il ribadire e sostenere i principi della nostra Costituzione che stanno alla base della civile e democratica convivenza dei cittadini. Sarebbe stato meglio, a mio parere, se con la stessa visibilit&agrave; e forza e con costanza si fosse denunciato e testimoniato contro le istituzioni centrali e locali perch&eacute; poco attente ai problemi delle famiglie dei deboli e degli indifesi. </font></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify"><font size="3"><font face="Times New Roman">Spero che da questa vicenda si apra un processo che ci faccia uscire da un torpore civico ormai cronico che rischia di riportarci indietro negli anni e che non prevalga lo sterile scontro fra chi &egrave; meglio e chi &egrave; peggio pensando di ricondurre il tutto ad un brutto incidente di percorso al quale porre rimedio.<span style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </span></font></font></p> <p>&nbsp;</p>

<p>&nbsp;&ldquo;La croce, questa &laquo;realt&agrave;&raquo; che dovrebbe essere &laquo;parola e azione&raquo; per il cristiano, &egrave; ormai ridotta a orecchino, a gioiello al collo delle donne, a portachiavi scaramantico, a tatuaggio su varie parti del corpo, a banale oggetto di arredo...<br /> Tutto questo senza che alcuno si scandalizzi o ne sottolinei lo svilimento se non il disprezzo, salvo poi trovare i cantori della croce come simbolo dell&rsquo;italianit&agrave;, all&rsquo;ombra della quale si &egrave; pronti a lanciare guerre di religione.<br /> Ma quando i cristiani perdono la memoria della &laquo;parola della croce&raquo;, e assumono l&rsquo;abito del &laquo;crociato&raquo;, rischiano di ricadere in forme rinnovate di antichi trionfalismi, di ridurre il Vangelo a tatticismo politico: potenziali dominatori della storia umana e non servitori della fraternit&agrave; e della convivenza nella giustizia e nella pace. <br /> S&igrave;, le dispute su crocifissi e minareti non dovrebbero farci dimenticare che la visibilit&agrave; pi&ugrave; eloquente non &egrave; quella di un elemento architettonico o di un oggetto simbolico, ma il comportamento quotidiano dettato dall&rsquo;adesione concreta e fattiva ai principi fondamentali del proprio credo, sia esso religioso o laico.&rdquo;</p> <p>(Enzo Bianchi - Priore di Bose 7.12.2009)</p>

<p>nel leggere la sua risposta alla lettera aperta di sinistre per vicchio si prova un certo <em>amarcord</em>. Ha presente quel&nbsp;linguaggio da anni cinquanta quando i preti dall'altare invocavano un voto cristiano e democratico? Ecco, quello!&nbsp;<br /> Che rivedere un democristiano sindaco a Vicchio le abbia provocato un piacere quasi fisico &egrave; del tutto evidente, cos&igrave; come &egrave; evidente che, come accade spesso agli innamorati, questo le faccia perdere il senso della misura.<br /> Non mi spiego diversamente la sua domanda &quot;<em>mi sono chiesto: si pu&ograve; sapere chi e in che modo e in quale forma sia stata data notizia agli organi di stampa... ecc</em> &quot; che non le fa fare una bella figura.&nbsp;<br /> Dimostra infatti che lei &egrave; tra quelli che l'ordine del giorno non l'hanno nemmeno letto, che ignorano che a Vicchio i crocifissi nelle scuole non ci sono da vent'anni, tolti su proposta di qualche suo collega pi&ugrave; illuminato. L'acrimonia che la anima verso quel gruppetto di &quot;comunisti mangiapreti&quot; (tutti e otto o solo quelli che non sostengono il suo sindaco?) dimostra come quella parte della chiesa che lei rappresenta benissimo, interferisce quotidianamente nella politica italiana.<br /> Una precisazione don Giuliano: lei non rappresenta la gente, quello lo fanno i consiglieri che sono stati eletti. Lei si fa portavoce.&nbsp;<br /> Che i cattolici siano la maggioranza in Italia &egrave; evidente. Che poi raramente, lei compreso, non siano all'altezza delle parole del Priore di Bose &egrave; altrettanto evidente.</p> <p>Peccato che lei non interverr&agrave; mai su questo forum: so che preferisce i monologhi senza contraddittorio, come quello di domenica scorsa dall'altare.&nbsp;</p> <p>I cittadini di Vicchio stiano tranquilli. Il sindaco Izzo non corre pericoli e non credo ci siano complotti da parte di faziosi comunisti che mettono in pericolo la sua poltrona e i progetti edilizi di don Giuliano.</p> <p>&nbsp;</p> <p><br /> &nbsp;</p>

<p>ecco qui di seguito le lettere aperte di Don Giuliano Landini e di &quot;Sinistre per Vicchio&quot;</p> <p><span style="font-size: small;"><em><strong>03/03/2010 - 19:25 - VICCHIO, IL PARROCO CONTESTA IL VOTO DEL COMUNE CONTRO IL CROCIFISSO</strong> &ldquo;Non nascondo il dispiacere per la vicenda che ha coinvolto il paese di Vicchio per la scelta del suo consiglio comunale di adesione alla sentenza di Strasburgo relativa alla presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche&rdquo;. Ad affermarlo &egrave; il parroco di Vicchio, don Giuliano Landini, in un intervento pubblicato sull'edizione fiorentina (L'Osservatore Toscano) del numero 9 di Toscana Oggi. &ldquo;Questa posizione del consiglio comunale non rispecchia affatto la realt&agrave; della comunit&agrave; di Vicchio&rdquo; scrive don Landini, ricordando che &ldquo;cinque famiglie su sei ricevono la benedizione nelle proprie abitazioni, l&rsquo;80% dei bambini e dei ragazzi frequentano la catechesi nelle parrocchie e non sono contrari affatto al crocifisso&rdquo;. Don Landini parla anche di &ldquo;anticristianesimo annidato nelle coscienze di quei consiglieri che sarebbero piuttosto chiamati a votare ordini del giorno relativi al bene comune dei cittadini come le emergenze delle famiglie in difficolt&agrave;, i disagi sociali dei giovani, le condizioni stradali del nostro paese, la stagnazione degli interventi urbanistici, la qualificazione del nostro ambiente ed ecosistema; lascino davvero che altri temi come questo vengano discussi nelle sedi pi&ugrave; appropriate&rdquo;. Secondo il parroco, &ldquo;si &egrave; trattato di un&rsquo;azione fortemente demagogica e strumentale&rdquo; con l&rsquo;obiettivo, tra l&rsquo;altro, di &ldquo;mortificare l&rsquo;impegno, l&rsquo;onest&agrave;, la dedizione morale e materiale del primo cittadino, Roberto Izzo, conosciuto per il suo impegno cristiano&rdquo;. Don Landini ricorda infine i tanti &ldquo;piccoli, ma significativi progetti sociali&rdquo; che la parrocchia ha portato avanti in questi anni insieme all&rsquo;amministrazione comunale, operando proprio in nome del Crocifisso.&nbsp;</em></span></p> <p><span style="font-size: small;">&nbsp;</span></p> <p><span style="font-size: small;"><em><strong>Lettera aperta a don Giuliano Landini, Parroco di Vicchio e Vicario Foraneo</strong>: Caro don Landini, le sue dichiarazioni agli Organi d&rsquo;informazione e il suo intervento del 7 marzo su &ldquo;L&rsquo;Osservatore Toscano &ndash; Notiziario della Diocesi di Firenze&rdquo; inserto del settimanale Toscana Oggi, inerente ai fatti di questi giorni, ci obbligano ad alcune precisazioni; ci&ograve; non tanto per dovere di risposta, quanto per chiarire alcuni punti fondamentali, cos&igrave; da facilitare il lavoro amministrativo che attende il Consiglio comunale di Vicchio nei prossimi mesi. </em><br /> </span></p> <ol> <li><span style="font-size: small;"><em>Le Comunit&agrave; parrocchiali vicchiesi e l&rsquo;Unit&agrave; Pastorale di Vicchio, che Lei da tanti anni validamente guida, non sono in alcun modo identificabili con il Comune di Vicchio e con nessuno dei suoi Organi amministrativi (Giunta e Consiglio comunale). Certamente possono legittimamente parlare, ma solo in proprio nome e non pensando di rappresentare il volere degli 8.234 abitanti di Vicchio. Come Lei sa bene, siamo in regime di Democrazia rappresentativa e non di Teocrazia. </em><br /> </span></li> <li><span style="font-size: small;"><em>L&rsquo;agenda del Consiglio comunale (il cosa fare e il cosa votare) &egrave; competenza specifica del Consiglio stesso secondo le leggi della Repubblica Italiana e non pu&ograve; essere dettata da nessun altro, tanto meno dal Rappresentante di una Confessione religiosa, qualunque essa sia. </em><br /> </span></li> <li><span style="font-size: small;"><em>Il Consiglio comunale, i suoi Consiglieri, ma anche la Giunta e soprattutto il Sindaco - che ci rappresenta tutti - devono rendere conto agli 8.234 cittadini di Vicchio e alle Leggi dello Stato italiano e alla Costituzione repubblicana e non ad una Comunit&agrave; religiosa, per quanto partecipata e qualsiasi essa sia; quindi che il voto del Consiglio comunale non rispetti - a Suo giudizio - il sentire delle Comunit&agrave; parrocchiali e dell&rsquo;Unit&agrave; Pastorale di Vicchio, &egrave; irrilevante per l'azione amministrativa e non pu&ograve; in alcun modo condizionare l&rsquo;operato dei Consiglieri. Specie quando si tratta di espressioni di voto avvenute in &ldquo;libert&agrave; di coscienza&rdquo;. </em><br /> </span></li> <li><span style="font-size: small;"><em>Gli otto consiglieri che hanno votato &ldquo;si&rdquo; ai principi di laicit&agrave; espressi dalla Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell&rsquo;Uomo, lo hanno fatto in coerenza con i principi di laicit&agrave; espressi dalla nostra Costituzione repubblicana - alla quale anche il Sindaco Izzo ha giurato fedelt&agrave; ed osservanza. </em><br /> </span></li> <li><span style="font-size: small;"><em>L'accusa di &ldquo;anticristianesimo&rdquo; che si anniderebbe, come Lei scrive, nell&rsquo;animo degli otto Consiglieri comunali rappresenta un&rsquo;evidente forzatura e i toni che Lei usa in questo passaggio del suo intervento ci sembrano inappropriati e d&rsquo;altri tempi; francamente, una caduta di stile. </em><br /> </span></li> <li><span style="font-size: small;"><em>N&eacute; l&rsquo;operato n&eacute; i voti espressi dai Consiglieri comunali erano &ldquo;tesi a mortificare l&rsquo;impegno, l&rsquo;onest&agrave;, la dedizione morale e materiale del primo cittadino Roberto Izzo&rdquo; come Lei afferma, n&eacute; tanto meno &ldquo;il suo impegno cristiano nella vita ecclesiale e pubblica vicchiese e diocesana&rdquo;: per il semplice motivo che, per quanto ci riguarda, noi ci confrontiamo con &ldquo;Izzo Sindaco&rdquo; e non con &ldquo;Izzo fedele&rdquo;; con la figura istituzionale per quello che fa, dice, propone, non con la figura del fedele, che &egrave; tutt&rsquo;altra cosa dall&rsquo;amministratore. Del resto il Sindaco Izzo &egrave; stato ineccepibile nel suo ruolo istituzionale, durante il dibattito in Consiglio su questo tema. </em><br /> </span></li> <li><span style="font-size: small;"><em>Siamo invece molto preoccupati e francamente allibiti che vi siano persone, di diverso orientamento politico (anche all&rsquo;interno della sua Comunit&agrave;), che hanno colto questa occasione per esprimere sentimenti di profondo razzismo nei confronti dei migranti e di appropriazione di un simbolo per definire un confine: noi e loro. E' una deriva pericolosa contro la quale tutti, Laici e veri Cristiani, dovrebbero impegnarsi profondamente. Chiariti questi punti, con pacatezza, ma anche con fermezza, chiarito cio&egrave; l&rsquo;ambito istituzionale all&rsquo;interno in cui &egrave; corretto per tutti agire, Le rinnoviamo la nostra simpatia, dichiarandoci disponibili in qualsiasi momento e luogo ad un confronto su questi importanti temi della nostra vita politica e istituzionale. </em><br /> </span></li> </ol> <p><span style="font-size: small;"><em>Nadia Capocchini, consigliera comunale &ndash; Sinistre per Vicchio Stefano Celli, consigliere comunale &ndash; Sinistre per Vicchio Bruno Confortini, consigliere comunale &ndash; Sinistre per Vicchio</em></span></p> <p><em><strong>Lettera aperta di Don Giuliano Landini 10 marzo: </strong></em><em>Finalmente, dopo una settimana pesante che ha esposto il nostro paese di fronte a tutta Italia per una sorta di processo al crocifisso, il gruppo consiliare di centrosinistra ha dato una informazione corretta e soprattutto veritiera di quanto avvenuto quel fatidico gioved&igrave; 25 febbraio nell'aula del Consiglio comunale di Vicchio. Dopo aver letto il comunicato mi sono chiesto: si pu&ograve; sapere chi e in che modo e in quale forma sia stata data notizia agli organi di stampa che hanno poi titolato l'avvenimento non tanto &ldquo;sull'adesione a certi principi di laicit&agrave;&rdquo;, ma sulla conseguenza (tra l'altro di nessuna rilevanza amministrativa) di non ammissibilit&agrave; dei crocifissi a scuola? &Egrave; per caso stata colpa dei soliti giornalisti o si tratta di quella volont&agrave; tesa a creare spaccature e tensioni all'interno e fuori del palazzo comunale? Era vero sin dall'inizio che si trattasse di una strumentalizzazione politica pessima e faziosa. Non era necessario sacrificare l'immagine del nostro paese, non era necessario entrare nel merito di una polemica che ha fatto male a tutti. Ma non posso far passare sotto silenzio la lettera aperta a me rivolta da SpV: vorrei dire ai tre firmatari e anche consiglieri comunali che &egrave; vero che io non ho voce all'interno del Consiglio comunale, n&eacute; dettare cosa fare e cosa votare, ma non vi &egrave; dubbio (forse in voi si) che io come tanti altri sacerdoti rappresentiamo la gente e una larga fetta di tutte quelle realt&agrave; sociali sparse nel territorio in cui viviamo ed entriamo anche nel merito di qualsiasi questione come nel caso di Vicchio laddove le convinzioni (radicate della nostra sana cultura) sono fortemente condivise dalla maggioranza dei cittadini. L'essermi fatto interprete di un disagio (da qualcuno generato) non costituisce nessuna colpa, anzi &egrave; per me motivo di vanto; fa parte del mio ruolo religioso e civile. Riguardo al termine forte da me usato &ldquo;anticristianesimo&rdquo; da voi ricusato e ritenuto inappropriato, mi conforta il sapervi esenti, ma non c'&egrave; da abbassare la guardia; &egrave; preoccupante tutta la vicenda di come la Corte Europea sia giunta al pronunciamento del novembre 2009: vi sono motivi per affermare che dietro a tutto ci&ograve; vi siano stati movimenti, realt&agrave; e condizionamenti che si possono definire di tale indole. Infine respingo completamente che a Vicchio venga colta questa vicenda per esprimere sentimenti razzisti nei confronti dei migranti; al contrario approfitto per affermare che da oltre venti anni la presenza degli stranieri (oggi l' 8%) ha potuto beneficiare prima di tutto della generosa accoglienza dei cittadini vicchiesi, successivamente di attenzioni operate dalle Parrocchie e dal Comune e dalle scuole. Anzi, se vogliamo dirla tutta mi si riferisce che questa circostanza cos&igrave; infelice per il nostro paese, imbastita con leggerezza e insensibilit&agrave; &egrave; dispiaciuta anche ad alcuni di loro. A tutti voi e a tutti i vicchiesi, impegnati in politica e non, formulo l'augurio di scrivere da ora in poi pagine migliori di queste, Vicchio ne ha veramente bisogno. </em></p> <p><em>Don Giuliano</em></p>

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