Vicchio favorevole alla Multiutility. Il Consiglio Comunale ha deliberato a maggioranza la decisione.
Anche Vicchio alla fine ha dato il benestare alla nascita della Multiutility che unirà Alia, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana. Il consiglio comunale approva la delibera nella seduta aperta ai cittadini. Una decisione scontata ed allineata ad una scelta considerata da molti piovuta dall’alto.
Nell’ introduzione della seduta consiliare è intervenuto l’amministratore unico di Consiag Nicola Parini, fra i proponenti della multiutility e invitato dall’amministrazione per l’occasione, il quale ha spiegato la necessità di avere una società unica di gestione dei servizi fondamentali: energia, rifiuti ed acqua. Necessaria, anche se tardiva a detta sua, perché permetterebbe di avere ampi spazi di investimenti, fondamentali per la realizzazione di infrastrutture proprie “dando ai cittadini e alle imprese migliori servizi e un’azienda forte e radicata sul territorio”. A dire il vero, nell’articolata esposizione (come fatto notare da un intervento di una cittadina da remoto), non ha ben spiegato dove la parte finanziaria trarrebbe sostentamento e su chi ricadrebbero eventuali costi non calcolati, anche se la soluzione al dubbio porta inevitabilmente ad individuare l’utente finale come ultima e sicura risorsa. Questione non chiara e un po’ tralasciata, al pari della quotazione in borsa, che oltremodo renderebbe la società soggetta ad eventuali speculazioni, tanto per rimanere nella triste attualità della crisi energetica/finanziaria.
Le opposizioni, tutte contrarie, hanno cercato di intervenire riportando il discorso sulla questione pubblica. Punto chiave, la necessità di mantenere un bene comune come l’acqua totalmente in mano ai comuni e quindi ai cittadini e soprattutto libero da qualsiasi legge di mercato. Poco è servito anche l’intervento di un altro cittadino che ha ribadito la necessità della tutela pubblica della risorsa acqua.
Il consiglio però è andato dritto e ha approvato la delibera con i voti della maggioranza assecondando la volontà dell'amministrazione. Maggioranza che ha voluto inserire, con l’intervento del segretario Pd Tagliaferri, degli emendamenti contrari alla “eventuale” quotazione in borsa. Una speranza vana, l’eventualità, che sembra più un esercizio di stile che una reale e significativa presa di posizione, perché come ammesso dallo stesso proponente i giochi sembrano già fatti. A dimostrazione dell’imbarazzo del Pd Vicchio e della discussinoe interna, c’è da registrare la critica del consigliere di maggioranza Gasparrini, (ex segretario della sezione PD Vicchio) che memore del referendum per la gestione pubblica del servizio idrico del 2011 non se l’è sentita di votare a favore della multiutility, ammettendo che l’operazione cozza con i principi sostenuti fino adesso dal suo operato.
Il processo che porterà alla nascita della multiutility è partito da tempo. Non serviva certo il consiglio comunale di Vicchio per sancirlo. Forse sarebbe servita una presa di posizione diversa, meno assoggettata, più coraggiosa e diciamolo più vicina al volere dei cittadini.
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