"Local Enshittification": ovvero ridurre in merda la comunicazione politica locale.
Torniamo a parlare del valore delle azioni e di questioni politiche/comunicative grazie allo spunto che ci offre Officina Vicchio 19 con una sua nota, riguardante il cambio di nome di una pagina Facebook legata al nostro comune.
I fatti e dati non mentono, come le cronologie scandite dalle “trasparenze delle pagine” (davvero cosa buona e giusta).
Nel 2019 venne creata la pagina Facebook denominata “Vicchio OnlIne” con evidente sbadataggine (sintomatica a posteriori) di digitazione frettolosa. Poco più di un mese per decidere cosa fare di quella pagina, ridigitando correttamente le maiuscole e portandola al nome conosciuto "Vicchio On Line" è stata presentata addirittura in Consiglio Comunale poco più di un anno dopo, vista anche un’interrogazione presentata da un consigliere di maggioranza durante la seduta del 28 settembre 2020 (https://www.devurbe.net/Consiglio-28-settembre-2020)
“Spiace notare che la pagina Vicchio On Line , presentata anche in consiglio comunale come profilo dedicato agli eventi amministrativi e del paese, sia stata magicamente trasformata in profilo della lista civica dell'attuale sindaco ereditandone magicamente tutti i contatti. Chissà se tutti i quasi 2700 followers saranno contenti di passare dalle iniziative culturali ed enogastronomiche alle promesse elettorali…”
Il breve commento rilasciato da Officina 19, oltre a rendere pubblico il cambio di nome e spiegarne le finalità dichiarate, punta il dito anche sul “valore” che la pagina ha.
In termini numerici 2700 persone che seguono una pagina di un comune con poco meno di 9000 abitanti sono una grossa fetta dei potenziali elettori (furono 4567 a Vicchio alle scorse comunali). Strategicamente una mossa che di colpo porta audience gratuito alla neo lista del Sindaco uscente, ma fa storcere il naso ai molti che si sono ritrovati a seguire e sostenere senza il proprio consenso, una pagina che da un giorno all’altro cambia finalità e impostazione.
Se vogliamo allargare la visione possiamo legare l’accaduto alla situazione di degrado delle reti social che va sviluppandosi da qualche mese a questa parte, la decadenza di questo tipo di piattaforme nella qualità dei contenuti e nella loro affidabilità è ormai un trend mondiale. Il processo che va avanti da oltre un anno osservato e definito “enshittification” (immerdamento) per il quale «prima trattano bene i loro utenti; poi ne abusano per favorire i loro clienti; infine, abusano dei loro stessi clienti per recuperare tutto il valore per sé stessi. E poi muoiono» (Cory Doctorow), si pervade anche nell’uso che gli stessi utenti fanno delle piattaforme. Non ci si limita più ad usarle come luogo di scambio e crescita, ma vengono ridotte a strumento del proprio interesse privato, che tornando al nostro piccolo caso si trasmuta in fini puramente elettorali. Un contributo quindi importante verso ”l'immerdamento” della comunicazione politica e della fiducia dell’utente finale, o più utilitaristicamente parlando in questo caso chiamato elettore
Fonti:
https://www.ilpost.it/2023/08/03/enshittification/
https://pluralistic.net/2023/01/21/potemkin-ai/#hey-guys
https://www.wired.com/story/tiktok-platforms-cory-doctorow/
https://www.techdirt.com/2023/06/21/seven-rules-for-internet-ceos-to-avoid-enshittification/
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